Il Biroccio è una cooperativa agricola nata nel 1970 e oggi conta circa 600 soci, la maggior parte agricoltori.
Io personalmente conosco la famiglia Zannini da sempre perché, al di là del dottor Emanuele e i fratelli che hanno fondato Quinoa Italia, la famiglia Zannini è un’entità importante nell’agricoltura della nostra zona.
Noi agricoltori siamo sempre alla ricerca di colture innovative che ci diano sostenibilità finanziaria e a livello delle terre.
Quindi quando ci hanno chiesto se eravamo interessati far parte di questo progetto, abbiamo aderito molto volentieri. Sono molto orgoglioso dei nostri agricoltori perché all'inizio non è stato affatto facile: come in ogni nuova coltura c’è stato molto da imparare.
Quinoa Italia tuttavia ci è stata sempre molto vicina con l'assistenza tecnica: ha seguito sempre le colture, controllato i terreni in pre-semina e le varie semine.
I soci della cooperativa, e la cooperativa “il Biroccio” stessa, nei suoi 150 ettari gestiti direttamente, coltiva la Quinoa in metodo convenzionale, senza prodotti chimici per tenere sotto controllo le infestanti. La Quinoa va coltivata come si faceva una volta: con la zappa, con le finte semine, con un passaggio in più prima delle semina, in modo da ritardare o evitare la nascita e la crescita delle male erbe che poi andrebbero ad infestare il prodotto finale.
La mia generazione purtroppo spesso si è dimenticata che il terreno non è una proprietà personale. Il terreno è dell'umanità, è dei nostri figli, dei nostri nipoti. É quindi necessario sviluppare culture che ci diano la possibilità di lasciare - quanto meno - i terreni come li abbiamo trovati e la Quinoa è la coltura giusta per non sfruttare chimicamente il terreno.